E per la prima volta sperimento che cosa significa stare davvero dall’altra parte. Fino ad ora è come se avessi avuto l’impressione di vivere il percorso con te, rivivendo paure, dolori, speranze e gioie che avevo rimosso troppo in fretta. Ma adesso è diverso. Questa distanza obbligata, questo silenzio che parla di lenta rinascita mi è difficile da sopportare. E finalmente scopro la vita sospesa delle persone che stanno dall’altra parte del vetro. Che combattono la tua stessa battaglia, ma senza sentirne i rumori, gli ansimi, le urla. E quindi in uno stato di perenne frustrazione, di un’assurda mancanza di punti di riferimento a cui appigliarsi. Non il proprio corpo, né le proprie sensazioni, ma solo gli occhi spaventati dell’amata o dell’amato. E’ una trincea scomoda, quella da cui si guarda la malattia. E paradossalmente molto, molto più comune…
Tua sorella mi dice che tieni duro. Che è difficile, come non è mai stato. Che il sonno è fatica, che il cibo è fatica, che l’acqua è fatica. Ma che piano piano stai risalendo la corrente. E che oggi hai mangiato un buonissimo ghiacciolo…
Noi siamo tutti qui fuori, ad aspettarti.
…Non sono che l’anima di un pesce
con le ali
volato via dal mare
per annusare le stelle…
LINDBERGH – Ivano Fossati
2 Commenti
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E’ incredibile come in questi giorni qualsiasi discorso, qualsiasi pensiero, qualsiasi preghiera sia per te.
E’ incredibile perchè anche le informazioni più piccole che abbiamo su di te, fanno il giro, ci riempiono di emozione e di voglia di riabbracciarti.
Tu sei incredibile, Sabri.
Forza!!! -
Non ero una gran sostenitrice della tecnologia, ma devo ammettere che aiuta a superare almeno un po’ il senso di impotenza che viviamo in questo periodo… almeno riusciamo a dirti che ci siamo!
Che la tua stanza si possa riempire della presenza di tutte le persone che ti amano.
A presto amica mia… non mangerò un ghiacciolo fino a quando non sarà in tua compagnia!!!